MONUMENTI RELIGIOSI - B&B La Porta Rossa a Noale vicino Venezia

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POSIZIONE > A NOALE



I monumenti religiosi di Noale



Chiesa Santi Felice e Fortunato

La chiesa è di antica fondazione: secondo la tradizione fu san Prosdocimo, primo vescovo di Padova, a convertire e battezzare i noalesi e a consacrare una piccola cappella dedicandola all'Ascensione del Signore. Dal 1110, quando furono traslate le reliquie da Malamocco a Chioggia, la chiesa è intitolata ai santi martiri vicentini Felice e Fortunato, effigiati nel 1573 da Damiano Mazza, allievo di Tiziano, nella pala dell'altare maggiore. Arcipretale dal 1769, attualmente è sede di un vicariato della diocesi di Treviso. La chiesa fu aggregata da papa Benedetto XIII alla basilica di San Giovanni in Laterano e partecipava alle indulgenze di quest'ultima.
La chiesa era in origine una cappella ad unica navata; nel 1444 vennero aggiunte le due navate laterali decorate con affreschi e fregi. Tra il 1500 e il 1513 venne riedificato l'abside con la sacrestia a destra e il campaniletto a vela. Nella seconda metà del XVIII secolo furono alzate le navate, sostituiti i soffitti decorati con affreschi di scuola tiepolesca.
chiesa a Noale
Vi sono cinque altari: il maggiore, di notevoli dimensioni, è di Jacopo Sansovino, la cui mensa contiene le reliquie di san Giovanni Crisostomo, santa Giustina e sant'Andrea. La pala raffigura l'Ascensione di Gesù fra i santi martiri Felice e Fortunato è opera di Damiano Mazza del 1573. Sulle pareti del presbiterio sono collocati alcuni dipinti di scuola veneta del XVI-XVII secolo, tra cui l'Assunta e gli apostoli di Alvise Vivarini (1500) e il grande quadro di Vittore Carpaccio raffigurante san Giovanni Battista tra gli apostoli Pietro e Paolo con uno sfondo paesaggistico che rievoca la Noale medioevale. A sinistra dell'altare maggiore si trova quello del SS.mo Sacramento, interessante opera di Jacopo Sansovino, realizzato in Pietra d'Istria: su due nicchie vi sono le statue di san Rocco e san Sebastiano e, al centro di una raffinata prospettiva, un bellissimo tabernacolo d'argento dorato in bassorilievo. La pala dell'altare di destra, detto un tempo dei Battuti, rappresenta invece l'Ascensione di Maria di Palma il Giovane (1610). a metà della lunghezza della chiesa ci sono infine l'altare in marmo della Beata Vergine del Rosario (a sinistra), e quello di san Giovanni Evangelista (a destra). Da notare il fonte battesimale con tempietto ligneo dipinto nel 1593.

Importante e pregevole è l'organo, integralmente meccanico, costruito nel 1970 dalla ditta Fratelli Ruffatti di Padova, che sostituì uno strumento di Callido del 1774, elaborato dalla ditta Malvestio di Padova nel 1900, ora esistente nella parrocchiale di Rio San Martino di Scorzè. Costruito su progetto dell'organista noalese Luigi Celeghin, conta 27 registri reali divisi fra le due tastiere e la pedaliera. Di seguito, la disposizione fonica:


Chiesa dell'Assunta

L'edificio, risalente all'inizio del XVI secolo, era la chiesa abbaziale del Monastero benedettino femminile intitolato a Santa Maria della Misericordia (fondato nel 1492), del quale con la Foresteria che gli sorge di fronte, è l'unica testimonianza. È ad unica navata, in stile romanico, ma modificato. Sull'altare maggiore si trova una pala raffigurante l'"Assunta con alcuni santi" del pittore trevigiano Bartolomeo Orioli del 1602 e un pregevole Tabernacolo in stile barocco. Ai lati del presbiterio ci sono due altari: a sinistra quello di S. Francesco di Paola con pala raffigurante il santo a figura intera firmata da Iseppo Scolari: a destra l'altare della Madonna del Rosario, datato marzo 1563 con una bellissima immagine della "Vergine in trono col Bambino", opera di scuola sansoviniana.
chiesa a Noale
Ai piedi dell'altare vi è la sepoltura della famiglia Lamberti di Venezia. In questa tomba è stato sepolto, per sua volontà, Giovanni Battista Rossi (1737-1826). Un quarto altare, eretto nel 1735 in stile barocco, occupa la parete orientale dell'edificio: attualmente è collocato un pregevole Crocifisso settecentesco (opera di Brustolon?), mentre prima della soppressione del monastero conteneva la pala della "Visitazione" di Paris Bordon che andò dispersa. La chiesa, che era dotata di un pregevole organo del Callido (1779) ora depositato nella parrocchiale di Fossalta (Padova), ha subito varie modifiche a causa di non rispettosi restauri; nel 2007 si è concluso un accurato intervento conservativo. Ogni mattina dei giorni feriali viene celebrata la santa messa e, durante l'ottava della solennità dell'Assunta, si svolge annualmente dal 1830 (salvo un'interruzione nel primo decennio del 1900) una sagretta detta, in veneto, dee Muneghe in ricordo della festa che vi si svolgeva ai tempi del monastero.


Chiesa di Cà Matta

Questo piccolo edifìcio composto da chiesetta, sagrestia e campaniletto a vela con unica cella con una campanella, fu costruito tra il 1727 e il 1736 presso il ponte che porta alla Rocca.
In un manoscritto del 1727 di don Matteo Negri, noalese, pievano di prima porzione, si legge: «Pur in questo (Castello) ad attacco del Ponte della fortezza vi è un gran quartiere per soldati e cavalli a pepian et in solaro, abbenché diroccato restaron le sue vestigia, e questo luogo si chiama Ca' Matta, dove presentemente si venera sopra un pezzo di murazzo una antichissima e miracolosissima imagine della Beata Vergine col Bambino in braccio, che per la sua antchità è or ora smarrita e si chiama Madonna della Ca' Mata».

chiesa a Noale
Inoltre Domenico Cagnini nelle sue memorie di Noale, del 1736, scrive che questa chiesetta fu costruita in seguito ad apparizioni della Vergine. Essendo però l'immagine sopraddetta assai deperita, fu sostituita dall'attuale graziosa statua dipinta che rappresenta la Madonna col Bambino ambedue incoronati e ornati di monili, tra cui qualcuno che risale al tempo della Repubblica Veneta, dal 1974 irreperibili.
Si racconta che al principio del 1800, all'epoca dell'occupazione francese, la statua sia stata gettata nel vicino fiume Marzenego e che, cercata e trovata da una pietosa donna, sia stata ricollocata al suo posto.
A puro titolo di curiosità si da qui cenno di una leggenda che si racconta. Tale statua, prima della costruzione della chiesetta, sarebbe stata rinvenuta sotto il ponte della Rocca e portata quindi nella chiesa parrocchiale da dove sarebbe sparita per tornare ancora sotto il ponte. Ripetuto più volte questo trasferimento e vedendo che ogni volta la statua tornava là, sarebbe stata decisa la costruzione della chiesetta per ospitare la statua presso il luogo dove era stata trovata. Ma quando scriveva il Negri la chiesetta stava per essere costruita ed egli parla di immagine, non di statua. La leggenda quindi contrasta.
Fu leggermente e con arte spruzzata con una tinta che le si addice e ricollocata nella sua nicchia. In quell'occasione fu posta la lastra di marmo sul prospetto dell'altare. Esiste la Via Crucis canonicamente eretta, ma il diploma andò smarrito.
Dal 1954 esiste un completo apparato funebre di panno che viene usato nella Commemorazione dei Defunti.
Nel secolo scorso la chiesetta apparteneva al Comune e ora è della Parrocchia.
Il prospetto dell'unico altare è di marmo ;la parte superiore con la nicchia è di legno. Un tempo ai suoi lati c'erano le statue di S. Francesco d'Assisi e di S. Antonio di Padova. Tra gli altri oggetti che arredavano la chiesetta c'erano due lampade d'argento pendenti dal soffitto, scomparse per vendita tra il 1943 e il 1951. Un radicale restauro della chiesetta fu fatto nel 1954 in occasione del passaggio della Madonna Pellegrina, col contributo di tutto il paese, e in quella circostanza, togliendole i troppi strati di colore che si erano sovrapposti nel tempo, si scoprì che la statua è fatta di quella pietra porosa detta «nanto», un tempo spesso usata per le statue ornamentali dei giardini.

 
 
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